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19/09/2011 18:02 | |
Giovedi 18 Agosto riesco ad “impacchettare” e spedire via aereo destinazione Valencia mia moglie, mia figlia, la tartaruga! Il gatto lo lascio alla “gattara” di fiducia…
Corro a casa, lavo la moto e ingrasso la catena, frugo in ogni anfratto e quando avevo ormai perso ogni speranza scovo e riesumo la mia storica borsa da serbatoio del 1989, è una vera schifezza ma ci sono affezionato ed è ancora (quasi) impermeabile e si adatta a qualsiasi moto! La riempio con 3 mutande, 3 paia di calze, un costume da bagno, un paio di jeans , 3 magliette, spazzolino, dentifricio, grasso per catene, catena antifurto e bomboletta anti forature e il libro di Lucio Apuleio “le metamorfosi” (d’altra parte ho una multistrada!!)
Monto la borsa sul sellino del passeggero, setto le sospensioni su 2 persone.
Venerdi 19 parto felice e fetente direzione Valencia.
Ovviamente non ho con me nessuna cartina stradale e non ho neanche programmato alcun tipo di itinerario…..parto e basta!
Prendo la Cassia, supero Viterbo e scendo verso il lago di Bolsena. La strada è libera e pulita e mi merito la mappa Sport per affrontare questi 15 km di luna park! Lascio la Cassia e decido di salire sul Monte Amiata per stare più fresco…il caldo è forte e io sono vestito con abbigliamento tecnico, paraschiena compreso. Scendo dal Monte Amiata mi rimetto in modalità Touring e riprendo la Cassia fino a Siena. Decido di andare a vedere San Gimignano e poi dal li piego verso Volterra e Pisa dove mi fermo a pranzo. Su consiglio di motociclisti conosciuti ad un distributore di benzina mi butto verso l’interno per il parco delle Alpi Apuane, poi ritorno verso la costa e sbuco a La Spezia. A questo punto mappa Sport e su per il Passo del Bracco dove tra curve e panorama si rischia veramente l’infarto! Parto veloce e deciso, ma col passare delle curve e dei chilometri mi abbandono sempre più all’estasi del tourer….scende la velocità, rimane immutato l’angolo di piega ma riesco finalmente a godere del paesaggio magnifico fatto di strapiombi sul mare.
Scendo a Genova, e giocando tra modalità urban e Touring affronto l’autostrada trafficatissima fino ad Albisola, è ora di fermarsi, ma prendo casualmente una strada bellissima e …non ci riesco proprio!
Per fortuna arriva il buio e sono obbligato a fermarmi a dormire in un albergo in località Pontinvrea.
Riparto alle 9 e punto verso Dego, da li scendo verso il Passo di Montezemolo e percorro la statale che costeggia l’autostrada A6. Poi taglio in direzione Borgo San Dalmazzo e punto deciso verso Demonte e il Colle della Maddalena.
Purtroppo è Sabato e non sono solo.
Tanti Camper, molte auto e tanti motociclisti.
I peggiori alla guida, absit iniuria verbis, siamo noi italiani, ogni sorpasso a camper italiani e auto italiane viene presa come un’offesa personale, mentre al contrario camper e auto francesi sembrano fare di tutto per agevolare i sorpassi.
Arrivo a Barcelonette e punto verso Gap, c’è meno traffico rispetto al versante italiano e mi rilasso nella guida. Fa comunque molto caldo e decido di fermarmi e di mettere i piedi a mollo in un torrente gelato.
Riparto rinvigorito e mi dirigo verso Veynes, la strada è pulita e poco trafficata, finalmente trovo un buon treno di 4 motociclisti francesi su super sportive giapponesi, mi metto dietro e mi diverto tantissimo. In grande amicizia giochiamo a sorpassarci e risorpassarci tra strettissime gole e senza nulla rischiare e arriviamo assieme fino a Nyons. Tra una cocacola e una birra gelata mi consigliano di andare verso nord e visitare il Parco regionale di Mont’s d’ ardeche, così sfioro Montelimar e arrivo a Aubenas. La strada è bella ma è pieno di Campers e di roulottes, sono stanco anche se sono solo le 18 e comincio a cercare un albergo….lo troverò soltanto due ore dopo in località Langogne.
La mattina seguente affronto col sorriso ( e la mappa sport) le splendide Gole del Tarno che mi portano a Mendes e Florac, e ubriaco di curve e tornanti decido di sollazzarmi ancora un po’ e salgo e scendo verso dal Parco de Cevennes, poi vado per Meyrueis e passo sotto il lunghissimo Ponte di Millau. Mi dirigo in direzione Albi e poi sfioro Toulouse e il caldo è impressionante, ci sono 40 gradi e consumo più acqua io che benzina la moto. Arrivo finalmente a Lannemezan e poi a Arreau. L’idea è dormire qui e poi il giorno dopo salire sul Tourmalet…ma..non trovo posto in nessun Albergo…quindi cambio strada, scavallo il confine e mi fermo a dormire subito dopo la frontiera con la spagna a Vielha.
Il giorno dopo torno in Francia e finalmente scopro il col d’Aubisque e poi il Tourmalet… è Lunedi mattina e ci sono pochissime macchine…entro in trance da curve e da paesaggio e non risco a fermarmi…non bevo, non mangio, respiro a pieni polmoni, piego, apro e canto.
Torno il spagna attraverso el Portalet e scendo in direzione Biescas. Poi faccio amicizia con due enduristi spagnoli che mi consigliano di risalire verso Broto, Fiscal e Boltana. Decido di ascoltarli e di rimanere quindi sui Pirenei. La strada è stretta e piove, e non passa nessuno. La strada affianca un torrente e diventa …..ancora più stretta (ci passava un’auto alla volta) e …sterrata! Nessun problema, infilo la modalità enduro e salgo e scendo in prima / seconda! Paesaggi indescrivibili, nessuna auto, nessuna moto, solo escursionisti a piedi o in mountain bike!!! Fantastico!
Ora scendo verso Ainsa e Fraga e torna il gran caldo! Dirigo verso Fraga e da li nel deserto di Aragona verso Caspe (quasi svengo, 42 gradi) e poi Alcaniz!
Sono cotto devo mangiare e dormire e trovo un albergo poco dopo Alcaniz.
Riparto e punto verso morella e da li decido di “perdermi” sulla sierra facendo tuttte le strade possibili!!! Sono solo, non passa nessuno, non mi rado dal 1 Agosto, faccio quello che mi pare, soprattutto se non ha senso apparente.
Quindi mi faccio tutti i paesini intorno, cantavieja, Iglesiuela del Cid, Puerto Mingalvo, poi decido di puntare verso Montanejos (dove faccio il bagno inun fiume gelato)e scendere a Valencia attraverso la Sierra de Espadan.
Cavolo…mi rendo conto di essere arrivato a “casa”….d’altra parte ho fatto più di 4000 km e le gomme cominciano anch’esse ad essere stanche….quindi chiamo mia moglie: Amò…che se cena????
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